domenica 23 giugno 2013

Emozioni sul futuro



EMOZIONI  SUL FUTURO

“La meglio gioventù” ci ricorda le poesie di Pasolini come il film di M.T. Giordana: in entrambi i casi un pezzo di vita italiana raccontata con estro e sensibilità. La meglio gioventù è quella stessa che si è esibita sul palcoscenico del Teatro Salesiano “Salvo d’Acquisto” di Napoli lo scorso 24 maggio nell’ambito di Emozionart 2013 promossa dall’Associazione Giovani del Sud. Abile organizzatore e conduttore  della manifestazione il giornalista e autore TV Lello La Pietra, presidente dell’Associazione e Direttore responsabile del portale Giovani del Sud. 






Tanti giovanissimi e tante canzoni, insieme a vestiti, tacchi, tatuaggi, trucco e parruco dai colori più accesi. Grandi solidarietà attendendo il proprio turno, tifo entusiasta per i propri amici d’avventura, tanti sogni in un cassetto temporaneamente aperto su quel palcoscenico: i giovani che si sono esibiti trasmettevano tutti amore per la musica e per l’interpretazione, insieme alla capacità di trascinare il pubblico presente come all’interno di una “quarta dimensione”. Goethe ha scritto: “Il ritmo ha qualcosa di magico; ci fa perfino credere che il sublime ci appartenga”: probabilmente è questo che attira tanto i giovani verso la musica che  fa sognare e che consola, che tiene compagnia  allentando la solitudine, che accompagna un amore o è testimone di un dolore. Grazie a manifestazioni come Emozionart i giovani possono rinnovare il proprio “patto di sangue” con la musica  e rilanciarlo al mondo degli adulti che al contrario, sempre più incapaci di sognare, stentano ad apprezzarne le qualità. “Che direste se cominciassimo a praticare il mai proclamato diritto di sognare? Che direste se delirassimo per un istante?” Emozionart 2013 ha di sicuro accolto il monito di Eduardo Galeano e lo ha rilanciato a tutti coloro che non credono che i giovani possano rappresentare un esempio in questo nostro “vecchio” tempo.

venerdì 14 giugno 2013

Anonimi mondi


ANONIMI MONDI

Giovedì 13 giugno 2013, presso l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario (O.P.G.) di Napoli, all’interno del carcere di Secondigliano, alla presenza di un pubblico variegato e selezionato per ovvi motivi, è stato proiettato in anteprima assoluta il film di Francesco e Maurizio Giordano Le stanze aperte. Un lavoro lunghissimo di conoscenza, formazione, scambio di esperienze, incrocio di emozioni e di umanità all’interno di un mondo anonimo che, grazie ai due giovani registi, vuole farsi conoscere, raccontare e rappresentare, tra realtà e finzione, la vita quotidiana e i drammi eterni di chi vive l’internamento in un  ospedale psichiatrico riservato a chi ha commesso reati e perciò deve scontare la sua pena. Mi sono trovata per caso, coinvolta nelle prime fasi di un bellissimo progetto che Francesco e Maurizio hanno realizzato all’O.P.G. per circa sei mesi dello scorso anno: ho collaborato alle idee,  alla sceneggiatura e all’organizzazione delle riprese con crescente entusiasmo. Ho scoperto competenze che non pensavo di avere anche se frequento il mondo dei filmakers già da un po’ di tempo e posso ormai definirmi un’appassionata del testo per immagini. Mi sono avvicinata al mondo della follia molti anni fa e per motivi familiari: quello che ancora mi turba sono l’anonimato e la solitudine. Dopo la proiezione del film abbiamo avuto tante manifestazioni di stima  e apprezzamento per il lavoro svolto, in particolare alcuni spettatori ci hanno ringraziato per aver fatto conoscere loro una realtà che non pensavano esistesse e a cui la loro coscienza civile non avrebbe mai più potuto sottrarsi. Ringrazio questi amici, soprattutto mio marito Francesco Giordano, perché ha creduto in me prima di me, perché ha richiesto la mia professionalità e l’ha “piegata” al linguaggio del cinema, perché ha voluto condividere proprio con me questa esperienza così forte ed emotivamente estenuante, perché insieme abbiamo realizzato qualcosa di veramente bello che non è solo il film, ma l’occasione di “aprire le stanze” per “far uscire” insieme a noi, anche solo in una creazione fantastica, storie e volti dimenticati come quello di Ignazio, Roberto, Andrea, Donato, Maurizio, Leopoldo, Luca, Daniele, Ciro, Salvatore,  Alfonso.
Per chi volesse saperne di più vale la pena di navigare sul sito del film www.lestanzeaperte.it e sul Blog  “Amici dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Napoli.